Alcuni giorni fa ho letto su Natural Style l’intervista a Sara Capatti, malata di Sensibilità chimica multipla (MSC); avendo la fortuna di avere incontrato Tiziana sul mio percorso virtuale, va da sè che ho conosciuto meglio la MSC, sino ad allora in parte sconosciuta.
E così come spiegano nell’intervista, pochi lo sanno, ma molti ne soffrono; sto parlando della MSC (Sensibilità Chimica Multipla), una patologia cronica estremamente invalidante che causa in chi ne è affetto un assoluta intolleranza verso ogni tipo di sostanza chimica.
La mia sensibilità al problema è maggiore di altri, essendo un allergico DOCG, che è cosa diversa dalla MCS; non ho problemi gravi (escluso per alcuni farmaci, sperando di evitare quello che è già successo…), ma il mal di testa fulminante appena percepisco l’odore sbagliato (in primis, smalto per unghie, candeggina e certi profumi) così come quel grattino irritante in gola, sono un rischio costante.
Utilissimo in tal senso il purificatore d’aria che accendo al volo non appena sento qualcosa che non va nell’aria.
Cerco di restare lontano da tutti i componenti chimici, tuttavia ogni qual volta che vedo sullo scaffale del supermercato i deodoranti per ambiente (ma anche quelli per auto), mi chiedo se gli altri pensino mai al fatto che dietro ad un gradevole profumo che si diffonde in casa, si nasconda una bomba chimica che peraltro non serve ad altro che a coprire gli odori.
Forse sarebbe meglio ridurre al massimo l’esposizione vostra e dei vostri figli a queste sostanze.
Tra l’altro è paradossale che tutti si preoccupino delle Polveri sottili causate dall’inquinamento automobilistico, salvo poi emetterle direttamente nelle proprire case utilizzando questi deodoranti.
Il discorso resta in piedi anche per il benzene che respiriamo quando facciamo il pieno al self-service e poi una volta arrivati a casa accendiamo un bastoncino di incenso e…ne respiriamo ancora.
Sara Capatti è una giovane donna decisa e intraprendente, ha appena aperto un salone da parrucchiera tutto suo, ha arredato un appartamentino nel quale ha voluto andare a vivere da sola, è alla ricerca dell’Amore, quello con la A maiuscola, le piacciono gli sport, uscire a cena, fare gite.
Non sa però che in lei c’è un qualcosa, un “mostro”, lo definisce, pronto a toglierle ogni libertà. Strani malesseri, allergie inspiegabili, dolori muscolari, ciclo mestruale impazzito, shock anafilattici, problemi di stomaco si fanno sempre più frequenti.
Comincia così il suo peregrinare da un medico all’altro per capire cosa le stia succedendo. Ma i mesi passano e la risposta viene suggerita solo da una trasmissione televisiva: M.C.S., Sensibilità chimica multipla, in pratica è allergica a tutto ciò che è chimico.
Scopre che è un’alterazione del Dna, che c’è un centro all’Umberto I di Roma, dove lavora uno specialista di questa malattia.
Deve chiudersi in casa, perché ora sa che anche l’aria che respira le è nociva, lascia il lavoro, perde gli amici, l’Amore se ne va. Ma è decisa a riprendere in mano la sua vita, a fare scelte coraggiose.
Un’incomprensione con alcuni vicini di casa la spingono a scrivere a un giornale: “Ho una malattia genetica, non sono matta” sembra un grido di aiuto che viene raccolto.
Esce l’articolo, decide con l’aiuto della giornalista, Patrizia Piolatto, di scrivere la sua storia, perché la gente sappia…
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Nel caso ti segnalo il recapito del Prof. Giuseppe Genovesi, direttore del centro regionale per la diagnosi e la terapia della Sensibilità Chimica Multipla, costituito presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Roma “La Sapienza”.