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27 gennaio, un libro: Alla fine di ogni cosa

L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. (Primo Levi)

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Ogni giorno vissuto come se fosse l’ultimo. Ogni incontro, ogni parola pronunciata, l’ultima occasione.

“La prima volta che ho sentito il nome di Johann Rukeli Trollmann avevo appena finito di allenarmi al sacco. Con le mani ancora fasciate e i guantoni, appresi la vicenda del pugile a cui il nazismo aveva tolto il titolo di campione perché ‘zingaro’.

Per tutta risposta, la volta dopo Trollmann era salito sul ring con il corpo cosparso di farina, i capelli tinti di giallo, si era lasciato battere.

Quell’uomo aveva messo in scena la sconfitta dello stesso fanatismo ariano che ora lo crocifiggeva; aveva avuto il coraggio di guardare dritto in faccia il grande male del Novecento.

Mi resi conto che quella non era una storia qualsiasi, era una sfida. E dovevo seguirla”.

Mauro Garofalo racconta la storia del campione tedesco di pugilato degli anni Trenta Johann Trollman, detto Rukeli, fondendosi con il suo personaggio, assumendone lo sguardo e le emozioni e ci porta con lui nel momento più terribile della storia, facendoci vivere una vicenda umana e sportiva, tragica e bellissima.

 

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Questa voce è stata pubblicata il 27 gennaio 2016 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni, Lo spazio dei ricordi con tag , , , , , , , , .
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