Sono una cinquantina gli allevamenti controllati fra le province di Pordenone, Udine, Gorizia, Milano, Padova, Brescia, Verona, Treviso e Vicenza.
Obiettivo dell’operazione è la tutela dei prodotti di denominazione dop come il prosciutto di Parma e il prosciutto di San Daniele.
In prevalenza le verifiche hanno interessato allevamenti di suini. Ma i carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Udine hanno visitato anche altre fasi della filiera dai salumifici, ai macelli, fino agli stabilimenti che producono mangimi.
Secondo gli inquirenti, alcuni allevamenti avrebbero utilizzato suini non ammessi dal disciplinare di produzione, ovvero senza le caratteristiche di qualità e tipicità richieste per produrre prosciutti che si possano fregiare della Denominazione di origine protetta (Dop).
Per verificare il sospetto, i carabinieri hanno prelevato il sangue sui capi suini custoditi negli allevamenti al fine di verificare la loro provenienza: tra qualche giorno i risultati delle analisi scioglieranno ogni dubbi.
E l’auspicio è che vengano anche resi noti i nomi di questi allevamenti in modo che quelli che rispettano il disciplinare non siano inutilmente danneggiati.
Fonte & dettagli: Falso prosciutto Dop, usavano maiali non consentiti: indagati 30 allevatori | il Salvagente