Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Prosciuttopoli: Il Consorzio sminuisce il tutto, però…

Facendo seguito al post Prosciutto di Parma e San Daniele: al Tg non sento nulla, ma il problema c’è… ecco il seguito della vicenda raccontato da Roberto La Pira su Il Fatto Alimentare:

Di fronte alla truffa multimilionaria che ha coinvolto la filiera del prosciutto crudo di Parma e di San Daniele, le aziende coinvolte nello scandalo hanno optato per il silenzio stampa, sperando che la vicenda potesse passare inosservata.

La situazione è cambiata dopo i nostri articoli su Prosciuttopoli, così il Consorzio del prosciutto di Parma per bocca del direttore Stefano Fanti pochi giorni fa a Cibus è intervenuto.

La truffa è stata descritta come l’iniziativa di uno sparuto gruppo di allevatori, minimizzando sui numeri e dichiarando il Consorzio vittima di un imbroglio.

La narrazione di Fanti risulta poco convincente per gli addetti ai lavori che la descrivono in un altro modo.

Se è vero quanto sostenuto da Stefano Fanti, vale a dire che le aziende aderenti al Consorzio di Parma con un’esperienza trentennale non sapevano di acquistare cosce con poco grasso e una conformazione muscolare sospetta – la vendita al dettaglio di almeno altri 300 mila finti prosciutti è quasi una certezza.

A questo punto è però lecito avanzare perplessità sull’effettiva capacità dei prosciuttifici di saper fare il proprio mestiere.

Fonte & lettura integrale: Il Fatto Alimentare

Si conferma il fatto che quando c’è un problema, invece di affrontarlo e, magari, scusarsi pubblicamente (vedi certi dirigenti giapponesi…) la miglior difesa è l’insabbiamento o, come in questo caso, una quasi negazione del fatto.

Vedremo mai dei dirigenti (ma anche politici) italiani fare delle scuse pubbliche? 😉

(Fonte: http://www.repubblica.it)

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: