Articolo aggiornato e rieditato dopo la pubblicazione
E’ sicuramente importante che i display luminosi in autostrada riportino informazioni importanti per l’automobilista piuttosto, però…
Però ho il dubbio che non siano stati molti gli automobilisti che hanno capito la scritta: Attenzione gelicidio che ho letto in autostrada.
Si potrebbe ironizzare sul fatto che la maggior parte non capisca neanche la scritta Occupare la corsia libera più a destra, visto che tutti proseguono imperterriti nella corsia centrale, ma in realtà il gelicidio è un fenomeno poco frequente, ma pericoloso.
Il 5 gennaio (2011), le previsioni meteo che ricevo settimanalmente via mail, da parte di www.nimbus.it, riportava per il Piemonte e la Val d’Aosta l’avviso: …nei fondovalle e sulla Pianura Padana rimarrà ancora aria molto fredda con rischio di gelicidio tra la serata di giovedì e il primo mattino di venerdì…

Io l’ho conosciuto nell’inverno del 2009 e non ho avuto problemi grazie alla mia abituale prudenza, abbinata alle gomme invernali (sempre utili) e soprattutto alla (bassa) velocità adeguata alle condizioni meteo e del mano stradale; proprio in quei giorni, casualmente ho letto un post di Maurizio Caprino che spiegava al meglio il tutto.
In sintesi: il gelicidio, è la pioggia che diventa ghiaccio appena tocca l’asfalto. Si verifica quando l’aria vicina al terreno e il terreno stesso sono particolarmente freddi ed è traditrice: vi sembra che stia solo piovendo e vi rassicurate (la pioggia di solito scioglie il ghiaccio), ma poi si verifica il contrario di ciò che vi aspettate e si formano lastre estese e terribilmente scivolose (il cosiddetto “vetrone”). E l’asfalto drenante nulla può.
Mi chiedo se, vista l’ignoranza (colpevole e non, beninteso) degli automobilisti, se non sarebbe stato meglio avvisare di un generico Rischio ghiaccio che, certo, non è la stessa cosa del gelicidio, ma l’importante credo sia il far arrivare un messaggio chiaro e che permetta di ridurre i rischi.
Per non negarmi nulla, ho girato la domanda Sai cos’è il Gelicidio? ad alcuni amici.
Questo è il risultato definitivo al mini sondaggio: SI 17% – NO 83%.
Purtroppo le risposte non sono incoraggianti ovvero avvalorano la mia tesi. Molti avranno letto l’avviso, pochi lo avranno capito e di conseguenza non avranno assunto uno stile di guida adatto, con tanti saluti alla sicurezza stradale.
Nel luglio del 2023 ho replicato il sondaggio su Mastodon ed i SI sono aumentati al 45%; meglio, ma non abbastanza.

Per quanto riguarda il problema del gelicidio per l’automobilista, il post di Caprino è più che sufficiente, ma se qualcuno vuole approfondire ecco alcune informazioni aggiuntive, tratte da Wikipedia:
Il gelicidio, a causa del peso del ghiaccio, è tuttavia causa di numerosi disservizi dato che può provocare la caduta di rami anche di grande spessore nonché la rottura di cavi elettrici, con conseguente interruzione dell’illuminazione pubblica, problemi alle comunicazioni telefoniche e alla circolazione per il fondo stradale scivoloso.
Nei casi più gravi (le cosiddette tempeste di ghiaccio, in inglese ice storms) alberi interi possono cadere, recando danni gravissimi ai boschi, e la circolazione stradale risulta impossibile; talvolta si possono trovare addirittura rami di alberi incollati al fondo stradale ghiacciato.
Fortunatamente il fenomeno è spesso seguito da un aumento della temperatura con conseguente disgelo, in quanto la pioggia cade da strati d’aria più caldi del suolo che quindi tendono a riscaldarlo progressivamente.
Il gelicidio non deve esser confuso con la brina che si deposita lentamente per condensazione sulle superfici esterne quando, in assenza di ventilazione e con umidità relativa dell’aria molto elevata, perdono calore di notte fino a raggiungere 0 °C, e neppure con la gelata che avviene quando sia la temperatura degli oggetti che dell’aria è inferiore a 0 °C.
Non dovrebbe essere confusa con il gelicidio neppure la galaverna che si verifica, con temperature inferiori a 0 °C quando minuscole goccioline di acqua esistenti nell’aria si solidificano intorno al suolo o sulla vegetazione formando un rivestimento che è però opaco (per la presenza di aria), biancastro ed assai fragile.
Nel gelicidio invece l’involucro di ghiaccio cristallizzato è perfettamente trasparente, perché non contiene aria. In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue la direzione del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci di metallo ed ai fusti delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate, larghe anche 20 centimetri e più; il fenomeno si chiama calabrosa.
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Ed ora le risposte di chi ha detto NO:
1) quando in dispositivo elettronico si blocca a causa del freddo troppo intenso?
2) un omicidio con qualche grado di parentela a me sconosciuto, o una morte per congelamento
3) ed infine una serie di “no, mai sentito, ecc…”
Pubblico le risposte di chi ha detto SI:
1) Lo so per pura fortuna. E’ successo qui quando ha fatto “quel freddo”. Forse la mia terminologia non è esatta, però è la pioggia che scende ed a contatto sul suolo gela subito. Casualmente ne stavamo parlando in una riunione al comune di Allumiere ed un geologo ha appunto detto che questo fenomeno si chiama gelicidio.
2) Dovrebbe essere un fenomeno atmosferico che si verifica quando cade pioggia ghiacciata (non neve)
3) Il gelicidio è la pioggia che nonostante abbia una temperatura inferiore a 0°c cade in forma liquida e poi gela a contatto con il terreno causando quello che viene chiamato “lastrone”..che comporta una scarsa aderenza delle gomme e un pericolo per la guida.