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La campagna #sonodegno: sosteniamo il benessere di 10 milioni di maiali negli allevamenti

Nei giorni scorsi sono andato a visitare un agriturismo di proprietà di alcuni parenti della Signora K e ad un certo punto ci hanno portati a vedere gli spazi destinati a galline, oche, conigli, ecc.

Da bravo carnivoro, anch’io scivolo su una certa ipocrisia ed ho fatto a meno di visitare gli animali, pensando tra le altre cose che magari me ne sarei trovato qualcuno nel piatto, di lì a qualche settimana.

Parlandone con Ro-K, infatti, entrambi siamo giunti alla conclusione che se avessimo una fattoria i nostri animali morirebbero di vecchiaia e probabilmente andremmo a comprare la carne altrove.

Questo non vuol dire però disinteressarsi della salute degli animali negli allevamenti, piccoli o grandi che siano e quindi cade a fagiolo il materiale inviatomi ieri dalla CIWF Italia a supporto della loro attuale campagna in difesa dei maiali negli allevamenti.

Ipocrisie e facili alibi a parte, in ogni caso cerchiamo sempre di evitare l’acquisto di carne che provenga dalla Grande distribuzione e/o da allevamenti dei quali sappiamo poco.

Ho avuto modo di vedere un documentario sugli allevamenti negli Usa e quindi niente carne che arrivi da lì, (cosa che è poi in netto contrasto con la politica del chilometro zero) così come di quella di animali nati nell’Est europeo e successivamente allevati e/o macellati in altri due o tre paesi.

Meglio mangiare meno carne e rivolgersi alla carne de La Granda (parlo a titolo personale ovviamente) oppure ad aziende agricole che fanno parte del circuito di Cortilia. Probabilmente la scelta migliore sarebbe quella di diventare vegetariani (o quasi), ma ancora non ce la facciamo.

Nella pagina principale di La Granda, citano Ippocrate: “Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo” ed io aggiungerei che perchè il cibo (in questo caso la carne) sia sano l’animale deve poter condurre una vita con i giusti spazi ed un’alimentazione sana, ovvero seguendo la filosfia delle 5 libertà, citata nell’articolo che segue:

°°°

PrintIn Italia i maiali soffrono e agli italiani importa. In Italia vengono allevati ogni anno oltre 10 milioni di suini, di cui oltre il 95% in allevamenti intensivi.

Dopo la pubblicazione della video-inchiesta shock di CIWF in allevamenti intensivi di suini in Italia, in tre settimane sono state raccolte oltre 46.000 firme con la petizione “No alla sofferenza di milioni di animali” tramite la piattaforma Change.org per chiedere alle autorità competenti il rispetto delle normative di protezione dei suini.

La video-inchiesta mostra infatti come in in tutti gli allevamenti italiani visitati la legislazione UE per la protezione dei suini, venga palesemente disattesa.

Le immagini raccolte da CIWF mostrano suini tutti con le code amputate, stipati in recinti sovraffollati, collocati a loro volta in edifici sudici, bui e privi di qualsiasi stimolo; suini costretti a vivere nella melma dei loro stessi escrementi; suini lasciati senza cure se malati o feriti; suini morti abbandonati negli angoli.

Sequence 012116(Ci sarebbero altre foto, ma non intendo scioccare nessuno; andate a vedere la video inchiesta.)

La video-inchiesta fa parte della nuova campagna di CIWF Italia Sonodegno (www.sonodegno.it),  che ha lo scopo informare i cittadini del nostro paese sulle condizioni di privazione in cui sono allevati i suini, ristabilire il rispetto della legge che li tutela e favorire un allevamento rispettoso di questi animali.

I suini sono animali intelligenti e curiosi e come tutti gli altri animali meritano una vita degna di essere vissuta, ispirata a quelle cinque libertà, pilastri fondamentali del benessere animale, che comprende sia il benessere fisico degli animali che quello psicologico.

Dichiara Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia: “L’accoglienza così positiva avuta dalla nostra campagna Sonodegno parla chiaro: sono tanti gli italiani che amano o semplicemente rispettano gli animali e che non sono rimasti insensibili al nostro appello per aiutare milioni di animali intelligenti e curiosi, che oggi subiscono maltrattamenti di ogni genere, a vivere una vita degna. Invitiamo dunque ancora una volta i nostri concittadini ad aderire alla campagna Sonodegno e a firmare la petizione per porre fine alla sofferenza dei maiali italiani”.

CIWF Italia è la sede italiana di Compassion in World Farming, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento, fondata oltre 40 anni fa da un allevatore inglese che scelse di opporsi alla crescente intensivizzazione dei metodi di allevamento.

Nel panorama italiano, CIWF si contraddistingue per il proprio approccio, volto non solo a porre fine a tutte le pratiche crudeli utilizzate negli allevamenti intensivi, ma anche a promuovere  allo stesso tempo metodi di allevamento rispettosi del benessere degli animali.

CIWF (Compassion in World Farming) è oggi considerata la maggiore ONG internazionale che lavora esclusivamente per il benessere e la protezione degli animali da allevamento. Fu fondata oltre 40 anni fa da un allevatore inglese che scelse di opporsi alla crescente intensivizzazione dei metodi di allevamento. Da allora, CIWF svolge campagne per porre fine a tutte le pratiche crudeli utilizzate negli allevamenti intensivi, promuovendo allo stesso tempo metodi di allevamento rispettosi del benessere degli animali.

CIWF ha sede centrale di CIWF nel Regno Unito e uffici in Italia, Francia, Olanda, Polonia e Stati Uniti. Per maggiori informazioni consultare: www.ciwf.it e www.compassionsettorealimentare.it

La legislazione europea per la protezione dei suini (Dir. 2008/120/CE), recepita anche in Italia e  le cui norme più stringenti risalgono al 2001 (Dir 2001/93/CE), ha tra i suoi capisaldi l’obbligo di fornitura ai suini di materiali come la paglia per consentire loro di esplorare; il divieto di mozzare loro le code come operazioni sistematiche e l’obbligo di alloggiarli in locali forniti di una zona confortevole e pulita.

L’obbligo di trattare e curare immediatamente gli animali malati o feriti e quello di non trasportarli al macello sono invece sanciti da altre norme europee. Leggi dunque non rispettate in Italia, e purtroppo anche in molti paesi di Europa, come dimostrato da materiale video raccolto da CIWF in passato anche in altri stati membri, quali Olanda, Danimarca, Ungheria e Spagna.

Per vedere la Video-inchiesta campagna SONODEGNO.it (versione completa, 2:30 min)

Per vedere la Video-inchiesta campagna SONODEGNO.it (versione completa, 1:00 min)

Per vedere il Video benessere animale – le 5 libertà

2 commenti su “La campagna #sonodegno: sosteniamo il benessere di 10 milioni di maiali negli allevamenti

  1. Francesco
    20 giugno 2013

    Firmato.

    Amo immensamente i maiali, per cui non voglio che soffrano.
    Questo anche per mio interesse, visto che la carne di maiale è la mia preferita e quindi se il maiale vive bebe, la sua carne è anche più buona e più salubre.

    Infatti cerco il più possibile di comprare carne di maiali neri mediterranei: la loro carne è più buona per dna, ma anche perché non sono in grado di sopportare la crescita in allevamento intensivo, quindi si allevano allo stato brado, vivono in salute e mangiano ghiande e olive ricche di antiossidanti che rendono il loro grasso più salubre, oltre che infinitamente più buono.

    Ovviamente, costa molto di più: ma conviene su tutti i fronti.

  2. Poppea
    20 giugno 2013

    Purtroppo questi video credo di averli già visti cmq firmerò senz’altro la petizione.

    Io sto diventando quasi vegetariana, per quello che riguarda i maiali compero all’agriturismo “la farnesiana” li conosco, e dato che ho fatto sterilizzare in zona tanti gatti ed un cane mi consentono di andare in giro ed i maiali, sono tenuti in appositi locali in cemento con parte coperta con in terra la paglia e parte recintata all’aperto, sono puliti e mangiano avena semola e pane, che sicuramente recuperano nelle mense, dato che ne arrivano interi camion di quello nel cellophan.

    Certo non è cmq una bella vita però sicuramente migliore di quella dei loro simili. Io come sai non mangio agnelli, capretti ecc però mangio il formaggio e mi rendo conto che se il pecoraio non uccidesse gli agnellini non ci sarebbe il latte per fare i formaggi, purtroppo è una catena per cui in un certo senso essere vegetariani serve a poco o si è vegani o nulla.

I commenti sono chiusi.

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