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Un libro: Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso.

E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi.

Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta?

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Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi.

L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici.

Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive.

Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?

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2 commenti su “Un libro: Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

  1. Morbida Dolcezza
    12 febbraio 2014

    Di questo ne sono sempre stata convinta anche io. In teoria io non corro questo rischio

  2. Poppea
    12 febbraio 2014

    Sono pienamente d’accordo, ci sono giornate in cui io non mi collego affatto e non ne sento la mancanza, come pure degli smart phone o diavolerie del genere, vedi persone che al ristorante o al bar non fanno che stare col telefonino in mano, il bello che mi hanno detto che al policlinico gemelli c’è una branca che si occupa di disintossicare i malati di iternet………….roba da matti

I commenti sono chiusi.

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