Torno sul solito discorso, ma con un post a sè, dato che l’episodio merita un pò di spazio.
Ieri leggevo una nota dove si parlava di un convegno, svoltosi in Italia, dove le controparti non sono internazionali, ma italiane…
Nel primo tavolo di lavoro “Credit Lab” si è discusso del tema “La morosità, la gestione dell’insolvenza e le soluzioni consumer friendly”.
Il secondo tavolo “Consumer Lab” ha affrontato le questioni legate all’assistenza post vendita e alle diverse forme di risoluzione extragiudiziale delle controversie: “Assistenza clienti, reclami Adr e small claims”. “Energia, gas, acqua, telefonia e il rapporto tra operatori” ha dato il titolo all’approfondimento svolto nel terzo tavolo “Utility Lab”. Infine nel “New economy Lab” si è dibattuto su “E-commerce, teleselling, la nuova frontiera di comparazione”.
Mi viene in mente quanto letto giorni fa su un quotidiano, dove un lettore si lamentava di quelli che usano citazioni in latino traducendole in inglese, a dimostrazione del fatto che non sanno nè il latino nè l’inglese e, vien da dire, neanche l’italiano, dato che nella maggior parte dei casi utilizzano parole inglesi perfettamente traducibili in italiano.
Citato l’esempio di quello che invece che dire “sine die” ha esclamato “saine dai”, ma d’altro canto ben ricordo la lettrice di una rivista che scriveva di avere dato l’out out al fidanzato, se non fosse che anche in questo caso è latino e si dice “aut aut”. 😉
Non ultimo l’onorevole che si riferiva all’aiter parlamentare e che quando un collega gli faceva notare che è latino e si ptronuncia Iter, gli rispose “scusate il lepsus”.
da notare che “Spugna” parla inglese, tedesco e russo, e quindi non ha preclusioni verso le lingue straniere, anzi…
Fantastico!! Mi ha fatto fare due risate… amare!
Certa gente pensa di essere brillante e poi dimostra una profonda ignoranza, facendo peraltro una figura da cioccolataio….