in sintesi un articolo di Sara Rossi (con MariaTeresa Truncellito) che leggo su Il Fatto Alimentare
Il tema degli aromi rimbalza sempre in redazione perchè arrivano spesso lettere con richieste di chiarimenti. Con l’aiuto di Domenico Stirparo, esperto dell’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (AIIPA), abbiamo redatto questa nota che dovrebbe chiarire il significato delle varie diciture.
Per capire meglio abbiamo preso come riferimento le quattro scritte che si possono trovare su un vasetto di yogurt alla fragola (non tutti i vasetti di yogurt alla fragola aggiungono aromi, ad esempio in Italia Yomo non impiega questi additivi).
a) “Aroma naturale di fragola”: quando il 95% degli aromi è estratto dal frutto.
b) “Aroma naturale di fragola con altri aromi naturali”: quando l’aroma naturale estratto dalle fragole risulta inferiore al 95% e viene miscelato ad altri, ma il gusto dell’aroma resta quello di fragola.
c) “Aroma naturale”: è la dicitura utilizzata quando il gusto è ottenuto da un mix di componenti naturali che non comprende la fragola, o quando l’insieme di aromi naturali non ha una particolare connotazione organolettica e pertanto l’aroma finale non è classificabile nelle due definizioni precedenti (a. e b.).
Il caso tipico è quello dello yogurt arricchito con macedonia di frutta, preparato con diversi aromi naturali che non rientrano nelle due definizioni precedenti: una sola componente aromatica presente oltre il 95%, oppure più componenti aromatiche ma solo un gusto specifico prevalente nel prodotto.
d) “Aromi” è la parola che troviamo sulla maggior parte dei prodotti alimentari, perchè comprende tutti gli aromi natural-identici (uguali a quelli naturali ma “costruiti” in laboratorio) e quelli artificiali (costruiti in laboratorio anche con l’impiego di molecole che non esistono in natura).
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Il mio medico mi diceva sempre di prendere lo yogurt bianco e poi a piacere aggiungere la frutta xchè quella dei vasetti è tutta sintetica