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Ben venga la petizione contro lo Spreco alimentare, tuttavia…

Se vuoi evitare gli sprechi di cibo e al tempo stesso aiutare le associazioni di volontariato a garantire un pasto ai più bisognosi, sottoscrivi la petizione promossa dal sito Change.org.

spreco alimentare

Secondo me la lotta allo spreco alimentare, ancor prima che nei supermercati, dovrebbe partire dai nostri frigoriferi ovvero dalle nostre abitudini d’acquisto e di consumo.

Quando si parla di spreco mi torna sempre in mente quella mamma di cui ho già raccontato nel post vacanziero del 2013 (vedi alla voce: Come sempre, e due…) … con gente così, che educa i figli in quel modo, ne abbiamo di strada da fare…

Ben venga questa petizione che potrebbe servire a far risaltare quella fetta di consumatori che non si adegua al peggio e cerca un miglioramento della Società dei consumi e, quindi, dello spreco.

Temo che un obbligo di legge possa venire disatteso, una voltà di più, come da abitudine consolidata nell’italietta del che mi frega…

Ma prima ancora di fare una legge che obblighi i supermercati a donate alle Onlus gli alimenti, sarebbe il caso di facilitare, invece che penalizzare, chi già adotta questo comportamento.

Leggo infatti in un’intervista di Altroconsumo a Stefano Crippa, presidente di Federdistribuzione che al solito la burocrazia mette i bastoni tra le ruote.

E’ evidente che alle aziende i conti devono tornare, ma, a quanto leggo, allo stato attuale dei fatti donare gli alimenti è più costoso che regalarli.

Un breve riassunto dell’intervista a Stefano Crippa:

Per donare occorre sia mettere in piedi un’organizzazione per la gestione delle rimanenze, che è complessa ed onerosa, sia andare incontro ad una moltiplicazione di adempimenti burocratici, che non sono presenti nel caso di destinazione dei prodotti a rifiuto.

L’azienda che dona le rimanenze alimentari per un valore superiore a 5164 € deve ogni volta fare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, indicando data, ora e luogo del trasporto, destinazione dei beni ed ammontare complessivo.

Poi c’è la duplicazione tra quello che va annotato nei registri Iva e quello che va indicato nei documenti di trasporto.

Non pretendiamo di sottrarci a procedure di deducibilità … però potrebbero essere di gran lunga semplificate, ad esempio eliminando le duplicazioni.

Quanto alla comunicazione all’Agenzia delle Entrate, perchè doverla fare tutte le volte e non una volta semestre con una tabella riepilogativa?  Sono ostacoli inutili, che richiedono persone e lavoro in più. 

Sarebbe sensato introdurre un meccanismo premiante sulla tassa rifiuti, il cibo non doinato si traduce in sprechi, gli sprechi in rifiuti, i rifiuti in costi di smaltimento, che sono un onere per la collettività e per l’ambiente.

in sintesi un articolo che leggo su Altroconsumo

La piattaforma Change.org mette on line una petizione per chiedere al Consiglio dei Ministri una legge contro gli sprechi alimentari, che imponga alla grande distribuzione di donare il cibo invenduto a organizzazioni di volontariato o mense per i poveri.

Questi prodotti potranno essere sottratti al cassonetto, per essere donati a enti benefici, la cui principale attività è quella di offrire un pasto gratuito a chi non può permetterselo.

Alimenti confezionati e freschi, come frutta o verdura, cibo cucinato ma non servito, pane e dolci che nel giro di poche ore potranno essere consegnati a enti benefici sul territorio che, a loro volta, lo ridistribuiranno ai bisognosi.

 

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