In due parole sintetizzo quanto letto in un articolo de Il Fatto Alimentare che puoi leggere QUI
Il Ministero della Salute ha presentato i risultati delle analisi condotte nel 2014 per verificare la presenza di residui di sostanze anabolizzanti e non autorizzate in animali vivi e prodotti di origine animale.
Le analisi indicano che la quasi totalità dei 40.806 campioni esaminati è risultata conforme ai parametri di legge.
Il problema è che ciò che si trova dipende anche da come lo si cerca. Applicando i metodi chimici indicati dall’Unione Europea, costosi ma di fatto inutili, è difficile che le analisi trovino anabolizzanti, ormoni e altri farmaci vietati.
Risultati diversi e più attendibili si ottengono attraverso l’analisi istologica della ghiandola del timo in fase di macellazione.
Questo è un metodo poco costoso ma più attendibile, perché è in grado di rilevare l’uso di questi farmaci anche molto tempo dopo la loro somministrazione. Viene applicato in Italia dal 2008 ma non è mai stato accettato dall’Unione Europea.
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