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Additivi alimentari. Il consumatore attento FA la differenza

lente alimentiA fine maggio dopo la lettura di un interessante articolo letto su Valore Alimentare circa gli additivi alimentari, ho scritto alla redazione, per espriremere il mio apprezzamento per il loro lavoro.

Alcuni giorni fa ho ricevuto la gradita risposta da parte della Redazione e, in particolare, dell’autore dell’articolo, il Dott. Giannattasio e che pubblico in quanto trovo che i concetti espressi, chiari e ben argomentati, siano di interesse generale e possano, una volta di più, essere di stimolo per i consumatori ad essere più attivi e consapevoli.

Sicuramente vero che normative non sempre chiare e furbizie di certi produttori, complichino la vita, ma sono assolutamente convinto che noi possiamo fare la differenza; non sarà facile e neanche in tempi brevi, ma 5 minuti in più per leggere le etichette li possiamo trovare tutti e sarebbe già un passo avanti.

Ringrazio il Dott. Giannattasio per gli apprezzamenti per la divulgazione che tento di fare con il Blog (così come fanno tanti altri Blogger); trovo triste, ma drammaticamente vero, che debbano essere poche riviste specializzate ed i Blog, a dover dare l’informazione che Stampa e Tv hanno ormai accantonato, a favore di grossi titoli che mascherano la pochezza di contenuti.

A pensarci bene non riesco a trovare altri che facciano informazione a livello nazionale.

° ° °

Gentile lettore,

grazie per gli apprezzamenti per la nostra rivista e per l’articolo relativo agli additivi da me scritto. Lei ha ragione nel dire che, per tutelare la sua salute, il  consumatore deve conoscere che c’è dentro ai cibi che mangia.

L’unico strumento che si ha per acquisire tale conoscenza è l’etichetta, ma purtroppo questa è criticabile per molti aspetti: caratteri troppo piccoli, denominazioni degli ingredienti talora astruse, informazioni date non sempre sufficienti per valutare se il prodotto è nocivo o no (pochi giorni fa è stato approvato un nuovo regolamento sull’etichettatura da parte dell’U.E:, ma anche questo a mio avviso è criticabile per alcuni aspetti).

Il consumatore, in parte scoraggiato dalle manchevolezze dell’etichettatura, in parte per pigrizia o per mancanza di tempo (ahi la fretta!) di solito non legge l’etichetta ed acquista i prodotti fidandosi della pubblicità, che è sì l’anima del commercio, ma è un’anima dannata perché non convince ad acquistare il cibo che è buono e di qualità, ma quello di cui si parla la televisione o sui rotocalchi  (sa la gente che, per reclamizzare i loro prodotti,  le industrie alimentari pagano milioni di euro che poi incidono pesantemente sul prezzo di acquisto?).

D’altro canto, se mi metto nei panni del consumatore, mi rendo anche conto che, per sapere leggere davvero un’etichetta, quasi quasi ci vuole una laurea in tecnologie alimentari.

Consapevoli di tutto questo, noi di Valore alimentare abbiamo attivato alcune rubriche, come le insidie dietro l’angolo, occhio alla spesa, qualità in primo piano, che si prefiggono di dare ai consumatori gli strumenti per capire quanto è riportato in etichetta e ricavarne un giudizio sulla bontà del prodotto.

Anche nel blog valorealimentare.it sono trattati questi argomenti in diverse rubriche (ad esempio: Alimenti & SaluteQualità degli alimentiCuriosando, indagando, scoprendo… )

Anche la mia recente guida sugli additivi alimentari va in questa direzione.

I blog, a mio avviso, dovrebbero fare la loro parte in questo lavoro di informazione e ho notato con piacere che il suo blog, come altri che seguo con interesse, stanno andando in questa direzione.

Le auguro un buon lavoro. Cordialmente. Matteo Giannattasio.

°°°

Integro il tutto con  un link all’articolo del Dott. Giannattasio sugli additivi ed il link al suo curriculum. 

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