Quando guardo Mi Manda Rai 3 c’è sempre uno dei consulenti che afferma: “il consumatore è tutelato, che la ditta XY stia attenta che rischia sanzioni di migliaia di € e di dover pagare i danni subiti dal loro cliente, ecc., ecc.”.
E’ sicuramente vero che sulla carta abbiano molte norme che ci tutelano, tuttavia il fatto stesso che in trasmissione arrivino consumatori che battagliano con le aziende, talvolta per anni, senza mai risolvere sino a che non vanno in televisione, la dice lunga.
Questo post è stato ispirato da un recente scambio di opinioni con alcuni lettori, utenti di Italiacom o, meglio, vittime dell’ennesimo comportamento di una di queste società che fanno e disfano fregandosene altamente delle leggi e/o norme che regolano il mercato.
Il fatto che il caso Italiacom sia esploso dopo quello di Bip Mobile, mostra anche i limiti di cui risente il settore della telefonia, che fa precipitare gli utenti sempre nelle medesime problematiche.
Scrive Francesco:
E’ ufficiale, ho perso il numero telefonico. Neanche la Telecom è in grado di tirare fuori il numero utilizzato da Italiacom.
Gli addetti al callcenter Telecom ieri pomeriggio hanno ricevuto una comunicazione informativa sull’impossibilità degli ex utenti Italiacom di rientrare in Telecom. E’ finita nel migliore dei modi.
Ma al peggio non c’è mai fine, infatti negli ultimi giorni sono arrivati nuovi lettori che lamentano tutti lo stesso problema:
Mi hanno appena fatto una richiesta di addebito di €391,77 perchè sto cercando di migrare ad un altro operatore, e dopo 2 mesi di disservizio telefonico e Adsl! Roba da matti!
Alcuni lettori non hanno revocato l’addebito sulla carta ed ecco che Italiacom arriva all’assalto, tuttavia ho avuto un’esperienza in prima persona con Vodafone che nonostante la revoca dell’addebito sulla carta, inviata per raccomandata, ha prelevato ugualmente, costringendomi all’ennesima lotta per riavere il dovuto.
Non esiste la tutela, ma neanche la serietà commerciale, la correttezza.
Il mio commento alle parole di Francesco è stato:
E’ finita con un bel giramento di coglioni, tanto per essere chiari anche se poco eleganti. E tanti saluti alla tutela del cliente che al solito resta sulla carta…
Scrive il fedelissimo Walter “Rin”:
Cos’è ‘sta faccenda della tutela del cliente ? Esiste? O è una cosa che qui non funziona. Aziende così non dovrebbero neanche farle entrare nel mercato! ho lette le vicende Eni e visto la trasmissione……..
E riferendosi poi ad una mio breve commento in merito, aggiunge:
L’ AUTORITA’ fai bene a chiamarla in causa! Dovrebbe essere proprio l’autorità a fare qualche cosa! Cosa vuoi che faccia il Walter rin di turno a una come Eni o qualsiasi azienda.
Non si scompongono neanche, tanto un pò di pubblicità in più e ci si dimentica di tutto. Non ci fila nessuno caro Paoblog questa è la triste e amara verità !
Va da sè che lo sconforto di Walter è più che giustificato, ma è anche vero che il problema ha molte facce e tutte riportano al fallimento del “sistema italia” con un settore che sulla carta tutela al meglio i consumatori/cittadini, ma poi è incapace di applicare queste tutele, a meno che si muova in prima persona il cittadino.
Come sanno i lettori abituali, sono riuscito spesso a far valere i miei diritti, con notevole perdita di tempo e denaro, oltre che a dosi di antiacido, tuttavia questa vicenda di Italiacom, così come con Bip Mobile, pur lasciandomi con l’amaro in bocca (anche se non sono utente) conferma il fatto che il vero problema è la lentezza con la quale l’Autorità agisce.
Tra le prime segnalazioni delle scorrettezze commerciali, con segnalazione da parte di Altroconsumo (ad esempio) all’esplosione del problema, sono passati mesi.
Se scoppia un incendio e chiami i pompieri, possono intervenire dopo qualche settimana?
Appunto…
Servono risposte immediate e poteri reali, che vadano oltre a quelli sanzionatori che in ogni caso lasciano il tempo che trovano. Ogni tanto Eni paga multa di 700.000 € e via andare, continua a fare quello che fa.
Allora la multa può essere un primo segnale, ma poi servono altri strumenti, senza che il Tar del Lazio annulli il tutto e che un ricorso congeli la vicenda a totale danno dei consumatori che poi si trovano Cornuti & Mazziati perchè, come dicevo, loro ti soffiano centinaia di € e sono cazzi tuoi (quando ci vuole), ma se tu gli devi qualche decina di € ecco arrivare le telefonate del recupero crediti…
Come dicevano giorni fa a Mi Manda Rai 3, proprio in merito ad Eni:
voi ci mettete 2 anni per mandare le fatture e poi il cliente deve pagare in 7 giorni, pena distacco del contatore e azioni di recupero crediti?
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