Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Prolungare la scadenza delle uova contro lo spreco alimentare? L’Efsa dice no, aumenta il rischio di salmonellosi

spreco alimentarein sintesi un articolo di Eleonora Viganò che leggo su Il Fatto Alimentare

Ho già pubblicato articoli sull’assurdo spreco alimentare e sulla proposta di contrastarlo prolungando la data di scadenza degli alimenti; su certi alimenti sarà anche possibile, tuttavia resto dell’idea che sarebbe meglio educare i consumatori, piuttosto che mettere a rischio la loro salute, come succederebbe ad esempio con le uova.

E’ un pò come se, non potendo multare tutti quelli che vanno oltre i 130 kmh, si alzassero i limiti di velocità.

Questa soluzione mi ricorda quella di alzare il limite di arsenico nell’acqua, come se così facendo si azzerasse il pericolo.

Ti segnalo alcuni articoli correlati: Ridurre le offerte per limitare lo sprecoAl super i prodotti in scadenza a prezzo ribassatoCome fare la spesa, per ridurre gli acquisti inutili

* * *

Il rischio di contrarre la Salmonella mangiando uova potrebbe aumentare quando la  la data riportata sull’involucro viene stata superata.

È questo il parere scientifico diffuso dall’Efsa ( Autorità per la sicurezza alimentare europea) a fine luglio, in risposta ad una richiesta dalla Commissione Europea, che aveva espresso l’intenzione di ridurre lo spreco alimentare, modificando l’intervallo di validità di alcuni prodotti alimentari.

Attualmente la data di scadenza delle uova è duplice. La prima riguarda l’intervallo di commercializzazione riservata ai venditori (caratterizzata dalla scritta “da vendersi entro il…”),  che permette al negozio di esporre le confezioni di uova sugli scaffali fino a 21 giorni dopo la deposizione.

La seconda data si caratterizzata dalla scritta  “da consumarsi preferibilmente entro…” è  impressa sul guscio ed ed è fissata 28 giorni dopo la deposizione.

«L’Efsa  ha espresso il suo parere scientifico riferito al rischio di contaminazione da  Salmonella Enteridis considerato il batterio responsabile del maggior numero di focolai di infezioni trasmesse dalle uova e – commenta Antonia Ricci, membro del panel Biohaz dell’ EFSA  – ora la questione passa nelle mani della Commissione Europea che dovrà decidere come comportarsi.

Una possibilità è che venga eliminata la data per i commercianti, lasciando per tutti il limite dei 28 giorni dalla deposizione, in modo da evitare confusione». In questo scenario il rischio di tossinfezione aumenterebbe del 40% quando le uova vengono consumate crude e lievitano al 50% quando sono leggermente cotte.

 

 

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: