un articolo che leggo su E-R Consumatori che integro con alcuni articoli correlati (vedi in calce)
Si ripropone anche nel 2015 la campagna itinerante di educazione alla legalità “Una vita da Social”, che raggiungerà gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli insegnanti e i loro familiari in tutto il Paese.
Il progetto, ideato e curato dal Servizio polizia postale e dall’Ufficio relazioni esterne della Polizia di Stato, ha lo scopo d’informare e sensibilizzare gli utilizzatori dei social network sui rischi della Rete.
Simbolo e cuore del Progetto è il Truck, un bus allestito a spazio multimediale che sosterà nelle principali piazze cittadine. Al suo interno esperti della Polizia postale daranno consigli e spiegheranno i principali pericoli che si incontrano sulla Rete per navigare in sicurezza.
L’iniziativa è rivolta non soltanto agli studenti, ma anche a insegnanti, genitori e a chiunque volesse saperne di più sulle insidie di Internet.
Il progetto coinvolgerà fino al 5 giugno prossimo 59 città italiane. I capoluoghi emiliano-romagnoli coinvolti saranno Parma (11 maggio), Ferrara (25 maggio), Ravenna (26 maggio) e Bologna (27 maggio).
Tra i soggetti che partecipano alla campagna c’è Skuola.net che per l’occasione pubblica i dati di un’indagine su un campione di 10mila studenti.
Secondo quanto emerge dallo studio, social e web sono ormai parte integrante della vita dei ragazzi: 9 su 10 si connettono autonomamente da uno smartphone, il 60% lo fa anche da scuola.
E WhatsApp partecipa alla vita scolastica: l’85% dei ragazzi infatti fa parte di un gruppo condiviso con i compagni di classe. Ma sono in aumento i casi di cyberbullismo: 2 ragazzi su 3 lo temono e la metà ne è già venuta in contatto.
Oltre la metà degli studenti spende sui social network più di un’ora al giorno. Addirittura 1 su 4 confessa di essere sempre connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc.
Per questo bisogna sempre disporre di una connessione internet. Quando il telefonino non riesce ad accedere a internet, 1 su 6 ammette di provare un senso d’ansia e di prodigarsi per trovare una zona dove c’è campo.
Lo scorso anno “Una vita da Social” ha coinvolto circa 100.000 studenti nelle piazze e 400.000 nelle scuole, 15.000 genitori, 8.000 insegnanti per un totale di 1.800 Istituti scolastici, 9.000 km percorsi e 42 città raggiunte sul territorio
Le tappe di “Una vita da Social”
“Svago proibito” on line: le trappole ed i pericoli che si corrono
Cyberbullismo: al via la campagna “Se mi posti ti cancello”
L’inchiesta: Internet e minori: i rischi da non sottovalutare
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