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Il 18 aprile 10 città italiane ospiteranno diverse manifestazioni contro il TTIP

in sintesi un articolo che leggo su Il Fatto Alimentare e che tutti dovrebbero leggere con attenzione, in quanto le insidie nascoste (ma neanche tanto) nel TTIP colpiranno tutti noi.

stop-ttip-logoIl TTIP solleva le proteste da tutto il mondo: il 18 aprile sarà una giornata dedicata alle manifestazioni contro il trattato di libero scambio.

Saranno coinvolti tutta Europa e gli Stati Uniti. In Italia non mancheranno le iniziative e già da martedì 14 aprile sarà possibile iniziare a protestare utilizzando twitter.

Le città coinvolte nella manifestazione di sabato 18 aprile sono 300 in tutta Europa e dieci in Italia, tra cui Milano.

Lo slogan utilizzato –  “Le persone e il pianeta prima dei profitti” – pone l’accento sulle conseguenze che potrebbe avere il TTIP, che gli Stati Uniti stanno discutendo in sostanziale segreto con l’Unione Europea.

L’accordo prevede l’abbattimento di tutte le barriere non tariffarie al commercio, ossia normative e regolamenti a protezione di beni comuni e servizi pubblici, che le grandi compagnie multinazionali che spingono per la chiusura dell’accordo ambiscono a monetizzare.

In cambio di un abbassamento degli standard qualitativi, nonostante le promesse dei promotori, gli studi più ottimistici prevedono nel caso improbabile in cui tutte le condizioni fossero soddisfatte un aumento del PIL europeo appena dello 0.5%, a partire dal 2027.

Oltre un milione e 700 mila cittadini europei hanno sottoscritto la petizione per chiedere alla Commissione l’immediato arresto delle trattative sul TTIP.

Una raccolta di firme che prosegue intercettando il crescente consenso dell’opinione pubblica sul tema, con l’intento di tagliare il traguardo dei 2 milioni ad ottobre.

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